Laboratorio Universitario di Pedagogia dell'Antimafia "Giuseppe Di Vittorio"
Storia dell’antindrangheta, ultima fatica editoriale del giornalista e scrittore calabrese Danilo Chirico, ricostruisce per la prima volta i movimenti per l’occupazione delle terre, le lotte politiche e per il lavoro, le vertenze ambientaliste, le denunce della Chiesa, i conflitti sociali, i cortei studenteschi, le vicende personali e collettive di tutti coloro che in Calabria hanno combattuto una dura e rischiosa battaglia contro la criminalità organizzata dal secondo Dopoguerra ad oggi. Ripercorre anche i fatti della storica manifestazione “Reggio-Archi” del 6 ottobre 1991 quando – unica volta in 60 anni – la Marcia per la Pace lascia il tradizionale percorso Perugia-Assisi e si trasferisce in Calabria. Quel giorno decine di migliaia di persone provenienti da ogni parte dello Stivale sfilano contro la ’ndrangheta: un evento che segna la nascita dell’antimafia sociale in Italia. Il quadro che emerge riscatta il popolo calabrese, spesso ingiustamente bistrattato: l’importante, e sin qui negata, Storia dell’antindrangheta custodisce infatti idee e strumenti utili alla necessaria rigenerazione del movimento antimafia del nostro Paese.
Il testo è oggetto di discussione in questo webinar organizzato dal progetto Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria e dalla rete nazionale delle scuole di Barbiana 2040. Il seminario online vedrà la partecipazione dell’Autore e gli interventi introduttivi di Giancarlo Costabile, ricercatore di Storia dell’educazione presso il Dices Unical, e Gianfranco Bonofiglio, giornalista e scrittore.
"Storia dell’antindrangheta di Danilo Chirico – scrive Giancarlo Costabile – è un volume particolarmente importante perché ha il merito di ricostruire con rigore scientifico, e per la prima volta sul piano storiografico, il vissuto dell’antimafia sociale calabrese. Il lavoro di Chirico apre finalmente lo spazio per leggere criticamente, al di là di retoriche e stereotipi, la resistenza calabrese alle mafie, individuandone punti di forza e debolezza da cui muovere per ripensare (anche radicalmente) l’approccio con il territorio. Un libro – conclude Costabile – che può contribuire a stimolare un serio dibattito sul passato dell’antimafia calabrese e soprattutto sulla necessità di rivederne strumenti e metodi di impegno e azione sociale".