Laboratorio Universitario di Pedagogia dell'Antimafia "Giuseppe Di Vittorio"
Si conclude il percorso digitale di studio sulle pratiche di resistenza antimafia in Calabria promosso dal progetto Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, dall’Istituto Ciliberto di Crotone e dalla rete nazionale delle scuole di Barbiana 2040, che si è aperto lo scorso 23 maggio, giorno della strage di Capaci.
Questa sera al seminario online interverrà Don Ennio Stamile, Referente regionale di Libera, per ricordare la figura di Paolo Borsellino nel giorno della strage di via d’Amelio e per discutere di antimafia sociale in Calabria attraverso l’esperienza dell’associazione fondata da Don Luigi Ciotti. Il webinar, moderato dal giornalista Gianfranco Bonofiglio, sarà introdotto da Giancarlo Costabile, ricercatore di Storia dell’Educazione all’Università della Calabria, Rossella Frandina, docente di Lettere presso l’Istituto Ciliberto-Lucifero di Crotone, e Girolamo Arcuri, Dirigente Scolastico dell’IIS Ciliberto-Lucifero di Crotone. Con Don Ennio Stamile dialogheranno gli studenti del Ciliberto-Lucifero, team de Gli Scaricati.
«Don Ennio Stamile – scrive Giancarlo Costabile – è tra le figure più impegnate da anni nella costruzione di una cultura della cittadinanza attiva orientata alla piena inclusione sociale e alla solidarietà. L’associazione di Don Ciotti in Calabria, grazie al lavoro quotidiano di Don Ennio Stamile, sta conoscendo un importante momento di radicamento territoriale e di sviluppo pedagogico. L’ultima fatica in ordine temporale di Don Stamile, l’Università della Memoria e della Ricerca a Limbadi nelle ville confiscate al potente clan vibonese dei Mancuso, testimonia la concretezza educativa del progetto di riterritorializzazione pedagogica portato avanti da Libera Calabria sotto la sua guida spirituale e politica. Con la presenza di Don Ennio – conclude Costabile – il ricordo di Borsellino e dei caduti di via d’Amelio assume il valore di una testimonianza capace di cucire in modo organico e credibile l’esercizio della memoria e quello della speranza che si fa cambiamento sociale, anche in Calabria».